Un giovane intelligente, capace, ambizioso e con lo sguardo rivolto al futuro, riflette entro l’orizzonte che fisicamente gli disegna l’arco alpino, segnato dallo svettare del Monviso, che sovrasta al so Tor (la sua Torino).
E poi vi è un altro giovane, anch’egli cadetto, anch’egli di famiglia nobile, che è finito a Milano dopo i moti del ‘31.
Che fanno questi due insieme?
La storia con la s maiuscola ci racconta che faranno l’Italia, ma prima di procedere a cotanta impresa, dovranno fare se stessi. Dovranno interpretare il presente per cambiare il futuro, e soprattutto imparare dal passato, dai barba del secol rivoluzionario, per comprendere come si diventa uomini. E per quest’ultima faccenda saranno in realtà molto più utili le donne.
Dietro un sottotitolo a prima vista minus, si cela un romanzo maior.
Di quelli che fanno pensare alla nostra sostanza più intima e profonda.