L’underground di Leningrado è uno spazio culturale indipendente nella Russia sovietica del secondo Novecento, che dà voce a una feconda e composita pleiade di autori non ufficiali.
Il volume propone un itinerario attraverso i linguaggi elaborati da questa seconda realtà artistico-letteraria, che sfugge alla censura e rielabora gli stilemi delle poetiche moderniste, subendo al contempo il fascino della filosofia religiosa, dell’esistenzialismo e dell’assurdo.
In un contesto poco incline al dialogo estetico e ideologico, gli eroi di questo sottosuolo sviluppano tematiche proibite attraverso il samizdat, fenomeno che risulterà determinante per la propagazione delle istanze di una coscienza intellettuale autonoma e condivisa.
Oltre il limine del socialismo reale, si distinguono in modo particolare i poeti di Leningrado, la cui vena creativa ha generato la più originale trasposizione in chiave contemporanea del mito letterario di Pietroburgo.
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