Cos’è il cane? Questa domanda è l’evento dinamico da cui nasce il libro, ed è tutto tranne che oziosa. Poco a poco può trasformarsi “cos’è l’altro?”, “cos’è l’ignoto?”, e toccare territori inaspettati. Vittima della mania di rendere simile il dissimile, di esorcizzare la paura dandole una sceneggiatura e un nome, oggi il cane domestico sembra l’effetto della punizione che abbiamo inflitto al lupo per aver osato spaventarci, al cane randagio per non aver aderito, con la sua anarchia, alla cornice che faticosamente abbiamo costruito intorno a lui e alla sua specie. Sapremo mai stargli accanto semplicemente, senza paragonarlo, soppesarlo, senza desiderare che sia migliore, più bravo, più obbediente, più performante, più sano, più longevo?
Questo libro prefigura per la prima volta un approccio buddhista alla caninità, in cui la relazione uomo-cane, restituita finalmente alla sua dimensione misteriosa, possa diventare un cammino di crescita interiore per entrambi.
Ne nasce un nuovo set di attività da fare davvero con lui, insieme pratiche e di crescita interiore, che svilupperanno le uniche abilità che servono a vivere, quelle del cuore, per un re-incontro vero che ha tutto il sapore della vita.
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