Rodi, l’Isola delle Rose: un appellativo fascinoso ed evocativo, rispettoso dell’antica denominazione greca. Per la nuova e rampante borghesia internazionale, europea ma sopratutto per quella mediorientale, Rodi, perla di un Mar Egeo cristallino e incontaminato, raggiungibile con lussuosi piroscafi o poche ore di aereo, si presentava come un paradiso ideale, pronto a soddisfare tutte le loro aspettative. Gli anni dorati dell’isola furono bruscamente interrotti nel 1936 con l’arrivo di un governatore duro e puro, per precipitare poi definitivamente nel 1940 con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. L’occupazione nazista seguita all’armistizio del settembre ‘43 fu carica di conseguenze: le stragi, la deportazione di migliaia di militari italiani, l’annientamento dell’antica comunità ebrea sefardita e la terribile carestia degli anni ‘44-‘45, sembravano aver cancellato per sempre quell’immagine romantica. Riscoprire la storia di quest’isola e di un Italia che l’amministrò per circa un trentennio è un po’ come vedere attraverso una lente d’ingrandimento una parte inesplorata di questo grande mosaico che è la storia.
Grazie all’interesse più che ventennale di Alberghini Maltoni per la storia del Dodecaneso, all’approfondita ricerca delle fonti e alla dettagliata ricostruzione delle vicende, Rodi prende vita tra le pagine del libro, ricco di informazioni, di materiale iconografico del passato ma anche del presente. Un testo che è soprattutto coro polifonico delle voci dei tanti testimoni di quel periodo, raccolte con cura e precisione dall’autore.
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