Dagli esordi intrisi di sale marino agli epiloghi sepolti sotto una cenere postapocalittica, l’opera di Montale si scaglia verso e insieme dipende dal tu. Nelle loro magiche intermittenze Annetta, Clizia, Volpe e Mosca, sostenute dalle cosiddette ispiratrici minori, disegnano infatti l’evanescente silhouette di un’Alterità in cui ardono la speranza, la coscienza montaliana dell’Oltre. Esse evocano in coro un Angelo/Demone che, precipitando un esterrefatto Arsenio nell’abisso per poi elevarlo ad altezze siderali, dona a quest’ultimo la forza di fronteggiare una “guerra cosmica e terrestre”, di aprire il varco nella muraglia per spiare un mondo e un tempo “non umani”, e infine trovare un senso insieme intimo e universale al viaggio terreno. Il saggio di Sergio Scartozzi rovista nella cenere di falò spenti, pedina le tracce sempre fresche e sempre trascorse del miracolo in Montale per intercettare il muto dialogo fra quest’incredibile manifestazione soprannaturale e la forma di pensiero esoterica, variamente partecipe alla definizione dell’Essenza lirica montaliana nella sua circolazione più o meno clandestina entro i vasti orizzonti artistico-spiritualistici del decadentismo.
Con la prefazione di Francesco Zambon.
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