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Embrice 2030

 EFTD | Formato a Tema digitale

La Collana è dedicata alla diffusione di un pensiero che lavora sulla materia, seguendo una logica sistemica. Questo approccio amplia l’area comunemente definita scientifica, includendo ogni attività che ad esso rigorosamente si attenga. Anche Artigianato, Design, Arte e Architettura, temi attorno ai quali si costruiscono contributi e occasioni espositive (di scrittori, artisti, artigiani, fotografi, grafici, copywriter, architetti).

A questi si aggiungono soggetti random raccolti worldwide, coerenti con un pensiero guida rivolto alla salvaguardia ambientale e alla sostenibilità che, autonomamente nel mondo, o attorno al piccolo spazio della APS “Embrice 2030”, nasce ed evolve.

La tegola – roofing tile – nasce, con varie fogge e finiture, in molte aree alluvionali (cinesi, pakistane, babilonesi e egiziane) per la copertura di uno spazio abitativo o rituale. Fra le varie forme e nomi assunti nelle civiltà monumentali, in Persia – sofal –, in Grecia – solenes –, in Cina – wumianwa – e nei territori etruschi, un tipo piatto, trapezoidale, arriva nell’italiano corrente come “embrice”; dall’uso che anche i Romani ne faranno a protezione della imber, pioggia. La Collana a direzione collegiale «EFTD, Formato a Tema digitale» costituisce uno spazio editoriale aperto e protetto fatto di libri-catalogo: più formati adatti ciascuno a contenuti sempre rinnovati.

Al temine “embrice” già si riferiscono, dal 2007, centenario del Werkbund, l’apertura di uno spazio in rete www.embrice2030.com – e di un luogo fisico (Roma Garbatella), sedi di una nuova piccola realtà socioculturale multicolore, il colore preferito da Gropius ad Harvard. All’ Arte e all’ Architettura, temi attorno ai quali sono stati costruiti contributi e occasioni espositive (di artisti, artigiani, fotografi, grafici, copywriter, architetti), si aggiungono oggi soggetti random, raccolti worldwide, coerenti con un pensiero guida rivolto alla salvaguardia ambientale e alla sostenibilità che, attorno alla APS “Embrice 2030”, nasce ed evolve.

 EFTD | Digital Theme-Format

Formato a Tema Digitale wants to contribute to a thinking that works on matter, as physical substance in general, following a systemic logic. According to this approach, the area commonly defined as scientific is widened to encompass all activities that are relevant to it. Therefore, besides the activities recognizable by a well-established scientific status, Craftsmanship, Design, Art and Architecture are included. Around these themes revolve initiatives, exhibitions, workshops (involving writers, artists, artisans, photographers, graphic designers, copywriters, and architects) in collaboration with Cultural Institutes, Foundations, and Universities. Random subjects are also gathered worldwide as long as they fit in the framework of a thinking focused on preservation of the environment and sustainability, a thinking that, either out there in the world or within the small gallery of Embrice 2030, consistently evolves.

The roof tile-tegola in its variety of form and finishing, originated in many aluvial plans of China, Pakistan, Babylonia and Egypt. It was used to cover a space both domestic and ritual. Among the various forms and names they had during the monumental civilization of Persia – sofal – , of Greece – solenes – of China – wumianwa- and in Etruscan territories, a flat trapezoidal tile appeared in the current Italian language as “embrice” after the use Romans had made of it, in order to protect (things and people) from imber-pioggia-. The Book series « EFTD, Digital Theme-Format», presents an editorial space, open and protected under a team of supervisors, made out of Books-Catalogue: more sizes each of them fit to always renewed content. Since 2007 – Werkbund Centennial – two events refer to the term ”embrice”- : the opening of a space in the web www.embrice 2030.com – and of a physical place (Roma Garbatella) both locations for a new small social and cultural reality multicoloured (Gropius’ favourite colour at Harvard). Artists, artisans, photographers, copywriters and architects, contributed to create events and exhibitions regarding issues of Arts and Sustainable Architecture. Today, random subjects gathered worldwide are joining them under the guidance of the thinking, focused on preservation of the environment and its sustainability, originated and evolving from APS “Embrice 2030”.

Open Online Access

Enti, istituzioni e biblioteche interessate alla collana possono procedere con la modalità Online Open Access a questo link.

If you are a Library or Institution, please follow this link for the Online Open Access.

Direzione

Carlo Severati
Carlo Severati

Nel 1966 inizia la sua attività professionale e accademica, assistente volontario di Bruno Zevi. Studia con Gaetano Minnucci, Leonardo Benevolo, Luigi Piccinato e Ludovico Quaroni, con esperienze didattiche di un qualche rilievo, pubblicate (1964 e 2005). Premio Giovannoni 1966 del Comune di Roma per la migliore laurea, Assistente Ordinario di Storia dell’Architettura alla Sapienza di Roma, Facoltà di Architettura, dal 1971; Professore incaricato di complementi di storia dell’Architettura a Reggio Calabria dal 1975 al 1977, poi di Storia dell’Architettura a Roma dal 1978 al 1982; professore di ruolo fascia B, di Storia dell’Architettura, Università La Sapienza di Roma, dal 1983 ; poi, dal 1989, professore di ruolo fascia B alla Università Roma Tre di Storia dell’Architettura Contemporanea. In Pensione per dimissioni volontarie dal 2004. Anche al di fuori della carriera accademica ha coltivato interesse per la Storia dell’Architettura e per il linguaggio dell’architettura contemporanea, con sistematici, anche se discontinui, incontri con i temi del lavoro professionale, che lo hanno visto fra il 1976 e il 1978 componente del Consiglio dell’Ordine degli architetti di Roma e, in quell’occasione, responsabile del Bollettino bimestrale dell’Ordine. Numerosi viaggi di studio all’estero con fini di documentazione dell’architettura moderna e contemporanea, con partecipazioni a commissioni di laurea; saltuarie, come a Juiz de Fora e Yale, o sistematiche come a Dublino, al Dipartimento di architettura del Politecnico di Bolton Street. Incarichi di insegnamento breve, come a Rabat e UPENN (1984) o Maputo (2001) e conferenze e interviste (Tokyo, Buenos Aires, Rio de Janeiro); esperienze di cooperazione internazionale, per il restauro di un edificio moderno dell’architetto sloveno Drago Ibler, del 1930, a Mostar, sulla linea del fronte interno della città, con fondi italiani, e per il risanamento e il restauro della Medina di Costantina, nel quadro di un masterplan di riconnessione urbana. Un profilo relativamente equilibrato sul piano accademico e professionale, con all’attivo 70 fra articoli brevi e saggi e la cura di un certo numero di volumi, la costruzione di varie residenze e di un giardino e una ampia gamma funzionale e dimensionale di progetti, da ospedali ad aeroporti, da architetture degli interni a Piani Paesistici.

Federica dal Falco
Federica dal Falco

Laureata in Architettura nel 1984 con 110 e lode ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Tecnologia dell’architettura nel 1993. Nel 1999 ha assunto il ruolo di ricercatore nel ssd Icar 12 presso la Facoltà di Architettura della Sapienza di Roma. Nel 2001 ha conseguito al Politecnico di Milano l’Idoneità come professore associato nel medesimo ssd. Confermata nel ruolo nel 2008, ha svolto fin dai primi anni ’90 la propria attività didattica in corsi teorici e nei laboratori di costruzione e progettazione, relativi ai ssd Icar 12 e Icar 13, nell’ambito della Laurea in Architettura a ciclo unico e in seguito nei cdl in Disegno industriale del 1°e 2° ciclo. Dal 2004 al 2008 è stata coordinatore del Cdls in Disegno Industriale interateneo con l’Università di Camerino e dal 2009 al 2010 della Lm12 in Design del prodotto. Dal 2010 è Presidente dell’area 5 in Disegno Industriale. Dal 2008 è responsabile degli accordi bilaterali Erasmus per le Università di: Delft U. of Technology, D. A. Eindhoven, Universitat Essen, Lathi P. I. of D., L’Ecole de D. Nantes Atlantique, Iade, Faculdade de B. Artes. Dal 2009 fa parte, nel ruolo di ricercatore scientifico, della Research Section Design del CIEBA (Centre for Research and Studies in Fine Arts) dell’Universidade de Lisboa, Faculdade de Belas Artes. Ha partecipato come invited speaker al Convegno Internazionale E-Design tenuto a Lisbona nel 2009 mentre nel 2008 ha tenuto una serie di lezioni presso l’Istituto IADE di Lisbona nell’ambito di 3rd International week. Ha svolto attività di ricerca nella Sezione Arti, Design e Nuove Tecnologie del Dipartimento Itaca, partecipando alle ricerche PRIN dal 2004; alle ricerche di ateneo (Resp. S. A. Paris) dal 2003; alla ricerca RE-MADE IN ITALY FOR CHINA. (Res. Sc. A. Paris, 2005-2007). E’ stata ed è dal 2004 responsabile delle ricerche di Facoltà sull’evoluzione morfologica e tecnologica dei prodotti industriali. Curatore scientifico di conferenze e mostre è membro dello staff di Factory LSD e del comitato scientifico di Roma Design più 2003-2009. Dal 2002 è redattore della rivista Diid e corrispondente per la Francia. Risultati delle ricerche sono pubblicati su volumi e riviste internazionali.
In particolare gli interessi scientifici di Dal Falco sono incentrati su diverse tematiche inerenti la tecnologia dell’architettura, il design e la trasversalità disciplinare, tra arti, design e architettura con iniziative culturali e eventi. Per quanto riguarda le ricerche inerenti la tecnologia dell’architettura (in continuità con gli studi precedenti sulla manutenzione e il restauro delle architetture del Razionalismo italiano che sono stati oggetto della sua tesi di dottorato, di ricerche CNR e di altre iniziative universitarie, i cui risultati sono pubblicati in: Stili del razionalismo. Anatomia di quattordici opere di architettura, Gangemi, Roma 2002, nonché di pubblicazioni su riviste specializzate, su libri e articoli su proceeding ) ha costantemente seguito il dibattito sulla cultura del progetto del Movimento Moderno con particolare attenzione agli aspetti morfologici, materici e tecnici delle opere di architettura del Razionalismo italiano. Nell’ambito del Design ha condotto studi e ricerche relativi a prodotti, materiali e contesti con un impostazione che privilegia la comprensione dell’evoluzione di sistemi di oggetti, le loro mutazioni morfologiche, materiche e produttive. Su tale tematica si incentrano le ricerche di facoltà finanziate dal 2004, articoli e saggi su libri che analizzano l’evoluzione di artefatti nel campo del product, dell’interior e fashion design. Un terzo ambito di ricerche sviluppati da Dal Falco indaga sulla trasversalità disciplinare tra arti, design, architettura e nuove tecnologie e sui complessi esiti progettuali della contemporaneità con particolare riferimento alla cultura del bacino mediterraneo. Nell’ambito di tale tematica ha curato pubblicato articoli su riviste specializzate e la monografia F. Dal Falco , A. Greco, Moving beyond design rdesignpress Roma 2009. Gli interessi scientifici di Dal Falco si sono anche incentrati nella cura di alcune iniziative culturali, quali mostre, allestimenti e conferenze tenuti nell’ambito della manifestazione Roma Design più e /o dedicati ai cdl in Disegno Industriale. Tali iniziative sono ricomprese nelle tematiche enunciate. 
Parallelamente a tali interessi scientifici Dal Falco ha perseguito una personale ricerca artistica digitale e multimediale che ha avuto come esito la realizzazione di due mostre.

Paolo Balmas
Paolo Balmas

Paolo Balmas, nato a Roma nel 1950 si è laureato in Filosofia nel 1973 con una tesi in Estetica. È stato docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso la Facoltà di Architettura della “Sapienza” Università di Roma.

Come critico d’arte ha organizzato numerose mostre sia collettive che personali, (storiche o d’attualità),  presso gallerie private ed enti pubblici ed ha partecipato con segnalazioni, presentazioni, saggi critici e interventi ad un gran numero di manifestazioni espositive nonché a numerosi convegni (spesso di portata internazionale)  su tutto il territorio italiano.

E’ giornalista pubblicista e Membro dell’AICA (Associazione Internazionale Critici d’Arte) dal 1984. Tra i diversi quotidani su cui sono apparsi suoi scritti vanno segnalati per l’importanza della testata e la durata della collaborazione soprattutto “Paese Sera” e “La Repubblica”. Ha collaborato con quasi tutte le più importanti riviste d’arte presenti negli ultimi vent’anni nel panorama italiano e con alcune riviste estere.  Anche qui però c’è un’esperienza che va segnalata e cioè la collaborazione con la rivista Segno che iniziata nel 1976  lo vede a partire dal 1983 condirettore e consulente scientifico.

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