Abbiamo fatto appena in tempo a salvarci dal Covid! Prima che la pandemia precipitasse sulle nostre teste, siamo riusciti a presentare un romanzo unico, folle e sognante al tempo stesso: Ezio Albrile, storico delle religioni e direttore della nostra collana Archidoxa, si diletta di scrittura. Di romanzi, per giunta…
C’è un mistero che condiziona fortemente gli adepti di una scuola yoga nella periferia di una anonima metropoli: Brahma e Vishnu, poco dei e molto marpioni, tenteranno di svelare questo enigma dai risvolti “cosmici”. Improbabili insegnanti di yoga, ossessionati dal pesce artico, perfide poetesse russe e tanti altri allucinati personaggi popolano un romanzo visionario.
La trama e le ragioni di un “romanzo psichedelico”
Quando si cambia genere, e si passa dalla stesura di serissimi saggi pubblicati sulle più importanti riviste internazionali di storia delle religioni, a una scrittura, quale è quella del romanzo, che richiede ritmo, personaggi, luoghi, drammatizzazioni, l’esito può essere di due tipi: un romanzo lungo, noioso, infarcito di citazioni; oppure una storia… completamente fuori di testa.
Perché leggere Il complotto dello zombie tibetano
- Perché è inaspettato…
- Perché è un po’ fuori di testa…
- Perché dopo le prime dieci pagine vi chiederete se l’autore è completamente in sé…
- e dopo non potrete fare a meno di terminarlo…
- Perché alla fine vorrete sprofondare anche voi in un solo, consolante sonno pànico…
Alle presenza di tutti gli intervenuti, tra cui Dario Voltolini che ha curato anche la prefazione del volume, vi è stato un momento di profonda riflessione sulle sorti della narrativa contemporanea…
Rovinato purtroppo dall’autore, che quella sera aveva deciso di essere un po’ sopra le righe, esattamente come il suo romanzo.
E dire che LaRepubblica di Torino ci aveva anche reso i famosi “onori della cronaca”, pubblicizzando l’evento sulla stampa locale. Niente, l’autore è stato incontenibile.
A questo punto non vi resta che leggerlo…