In quali circostanze storiche e politiche si colloca la costruzione degli Uffizi, la più grande opera pubblica di Firenze nel Cinquecento? Quali furono le scelte costruttive e tipologiche che hanno consentito a un edificio utilitaristico, calibrato per gli uffici di tredici Magistrature, di diventare il memorabile modello di Galleria d’Arte moderna? La Fabbrica dei tredici Magistrati, come fu chiamata per secoli, fu costruita tra il 1559 e 1582 su progetto di Giorgio Vasari, con la stringente supervisione del duca Cosimo I de’ Medici. Situata tra Arno e palazzo Vecchio, questa singolarissima architettura è materializzata da una gagliarda facciata a spessore, larga quanto il portico di base e la galleria di coronamento, addossata alla congerie di edifici preesistenti, che vengono abilmente quanto organicamente incorporati. Il progetto vasariano rovescia d’un sol colpo i principi quattrocenteschi che saldano la stereometria e l’assolutezza prospettica, si fonde fisicamente con la città preesistente e dimostra la versatilità degli spazi, quando sono progettati con coerenza e con spregiudicata consapevolezza urbanistica e spaziale.
Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc. Contributi per una rilettura degli scritti e delle opere (1814-2014)
€50.00 Iva inclusaISBN 9788885629486, Anno di edizione 2019, pagg. 368
DOI: 10.1400/281464, Permalink: http://digital.casalini.it/9788885629486