Traduzione di Rita Filanti. Postfazione di Stefano Garzonio
«Scordatevi la comicità grossolana e il burlesque da Mosca-sul-fiume-Hudson già visti a proposito della vita degli emigrati russi in America. Se volete un racconto sincero, bello e profondamente commovente su che cosa significhi essere immigrato russo in America questi tre racconti intrecciati del talentuoso Maxim D. Shrayer sono proprio quello che stavate cercando».
Eileen Pollack, autore di The Bible of Dirty Jokes
«Ironici e commoventi, i tre racconti inclusi nell’ultima raccolta di Maxim D. Shrayer, A Russian Immigrant, sono un valido contributo alla letteratura dell’esilio, della migrazione e della diaspora. Il protagonista, Simon Reznikov, conduce una ricerca su uno “scrittore senza biografia.” I racconti scavano a fondo nell’animo ebreo russo di Reznikov, mentre noi assistiamo alla deriva delle sue storie d’amore, argutamente e teneramente ritratte nella prosa brillante di Shrayer».
Tony Eprile, autore di The Persistence of Memory
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