Scrivere per il cinema e sul cinema. È in questa delicata attività che si cimentano autori modernisti del calibro di Leonid Andreev, Andrej Belyj, Kornej Čukovskij, Valerij Brjusov, Aleksandr Blok, Aleksandr Kuprin. E, per la prima volta offerte a un pubblico italiano, le loro sceneggiature, poesie, riflessioni gettano nuova luce su un argomento che, sebbene conosciuto, rimane ancora poco indagato: l’incontro tra cinema e Modernismo russo. Nell’Impero zarista il cinema viene all’inizio accolto come mirabilia nei parchi delle città, nelle fiere, nelle feste di villaggio, e offre uno svago di carattere popolare. Solo in seguito i letterati cominceranno a collaborare con la nascente industria cinematografica, attribuendole prestigio artistico.
A partire dai lavori della storica del cinema Neja Zorkaja, il volume raccoglie traduzioni inedite di opere e studi dedicati al cinema russo del primo Novecento, che offrono agli appassionati di cultura russa, e soprattutto a quelli di cinema, importanti testimonianze sull’avvento di un’arte di massa e sui primi tentativi di scrittura per lo schermo.
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