Mercurio è indicato come “spirito”, sostanza per gli alchimisti e “Pietra”. È perciò quel dio imprigionato nella materia che in ultima istanza deve essere liberato. E per questo è identico al Lapis, la “pietra dei saggi” o farmaco benedetto, immortale di cui C. G. Jung, il padre della psicologia analitica fornisce lungo tutto il suo opus alchymicum più di un’immagine “vivificante”. Il Mercurio a detta di Jung è in definitiva l’inconscio collettivo stesso nelle sue illimitate qualificazioni. L’autore nel presente volume si muove in un groviglio di analogie e metafore menzionando testi antichi e latini referenti la letteratura junghiana in una complessa rete di sinonimie atte a rappresentare il Mercurio stesso, parallelo d’eccezione della “sostanza psichica” a cui Jung ha dato atto del soggetto di ramificarsi in una vasta problematica psicologica.
Jung e le visioni del cratere. Immagini archetipiche dall’eternità
€11.00 Iva inclusaISBN 9791280353474, prima edizione ottobre 2022, pagg. 72
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