Nel 1945 sulla riva orientale del Nilo in una zona desertica di fronte alla città egiziana di Nag Hammadi, alcuni contadini trovarono sigillati in una giara una serie di codici manoscritti. Era giunto alla luce un tesoro inestimabile: i testi originali dell’antico gnosticismo, una via di salvezza in diretta competizione con il nascente fenomeno cristiano. Prima di essere una dottrina, lo gnosticismo era una disposizione esistenziale dell’anima che afferrava ogni aspetto della vita. Lo gnostico vedeva il mondo come un’assurda mostruosità, si sentiva abbandonato, perso, impotente; in una parola, «estraneo». Il mondo che vedeva era radicalmente malvagio, dominato da forze sconosciute estranee e perverse. Chi e perché abbia così nascosto i codici manoscritti è da sempre un enigma. Scavi archeologici nella regione non hanno apportato alcun chiarimento. Tra la messe di trattati raccolti nei Codici di Nag Hammadi, ci sono testi apocrifi, ermetici, Vangeli e Apocalissi, testi palesemente frutto di esperienze estatiche, visionarie, anche un frammento della Repubblica di Platone; opere che i Padri della Chiesa avevano dichiarato «eretiche», emendate, censurate e condannate. Tra esse particolare importanza ha il Vangelo di Verità, un’opera tradizionalmente attribuita a Valentino, uno dei più importanti maestri gnostici; è contenuta nel primo Codice di Nag Hammadi, noto anche come Jung Codex, poiché fu acquistato nel 1951 da Gilles Quispel per conto dell’Istituto C. G. Jung di Zurigo come dono per il compleanno dell’insigne psicologo svizzero. Dopo la morte di Jung, e in seguito ad aspre polemiche sulla sua presunta esportazione illegale, il Codice venne restituito alle autorità egiziane.
Intervista con la strega. Viaggio nella magia contemporanea insieme a Cristina Tarika Di Maggio
€12.00 Iva inclusaISBN 9791255440406, prima edizione giugno 2024, pagg. 68, CONTENUTI MULTIMEDIALI
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